mercoledì 28 dicembre 2016

25-Sintesi finale

Siamo ormai giunti al termine di questo percorso, volto alla scoperta della vera essenza delle cose e all'analisi delle loro impercettibili ma interessanti sfumature.
Per chi, come me, sta conseguendo studi di tipo ingegneristico o, più in generale, scientifico, sa che non c'è spazio, molto spesso, per l'immaginazione, la critica, l'arte o più semplicemente l'espressione delle proprie "passioni". Bisognerebbe,però, rivedere tale modo di pensare: Louis De Broglie, fondatore della meccanica ondulatoria e premio Nobel per la fisica nel 1929, sosteneva che “la ricerca scientifica, benché quasi costantemente guidata dal ragionamento, è pur sempre un’avventura”. Lo scienziato deve potersi meravigliare, stupire, guidato dalla sua intuizione e abilità e dal suo forte desiderio di conoscere e scoprire la verità. 
Questa avventura è stata utile al raggiungimento di tale scopo, permettendomi di ritrovare una curiosità probabilmente perduta con gli anni. 
L'analisi è stata portata avanti passando in rassegna alla più intrinseca delle qualità delle cose: il colore. 
Quale miglior modo di presentare un colore (nel mio caso il dark khaki!!) se non quello di una generale analisi introduttiva: lo step 1  riassume ogni riferimento storico, etimologico legato al colore analizzato, passando in rassegna alle origini del nome, l'impiego della tonalità (per la colorazione delle divise militari o scout o ancora degli Esploratori), ecc. Ma la vera e propria presentazione è stata portata avanti in prima persona  dal colore stesso nello step 19, 'Anatomia di un colore': è stata necessaria non poca apertura mentale e creatività per scrivere il suddetto post. Uno step che ha dell'autoironia al suo interno.Sempre parlando di presentazioni, è stato scritto lo step 9, l'Abbecedario, riportante tanti diversi nomi di cose, luoghi, persone, aventi una qualunque relazione col colore da me trattato. Ma chi si presenterebbe senza un "documento"? Questo titolo dello step 11, riportante in realtà uno scritto in cui figura più volte il nome del colore da me analizzato, più che una spiegazione di chi lui sia in realtà. Qual è, dunque, la vera essenza del color cachi scuro? Un'attenta spiegazione è riportata nello step 23, in cui è stato evidenziato il significato di 'colore selvaggio': "la forma precede il contenuto", scriveva Levi Strauss. Si tratta di una sorta di associazione logico-deduttiva messa in atto da ogni uomo nei confronti della realtà circostante. Ed è così che il color dark khaki, e più in generale colori a lui affini, sono associati a cose, oggetti appartenenti alla realtà che ci circonda.
Più specifico, poi, è stato lo step 2, che, tramite un'attenta traduzione del nome cachi scuro in molte lingue diverse, ha reso ancor di più il significato di universalità legato al colore.
L'analisi del cachi scuro è stata portata avanti in maniera molto specifica nello step 3, in cui è stato necessario analizzare alcuni criteri di classificazione del colore in modo da identificare in maniera univoca la tinta in questione. Si è fatto riferimento al sito Pantone Colours Catalog.
L'analisi vera è propria ha preso forma a partire dallo step 4: l'analisi del colore nel mito, il kaki, visto come frutto divino, cibo degli dei, e poi ancora informazioni riguardanti sfumature del color khaki quali il giallo, ad esempio.  Quest'ultimo rappresenta il colore del famoso vello d'oro e dei Pomi degli Esperidi, ma anche il colore del divino sole. 
Si è parlato poi di colore nella musica nello step 5, con riferimenti alla divisa color cachi scuro dei militari, e quindi di questi ultimi e di storia nello step 21. Riguardante l'ambito militare anche lo step 10, rappresentante l'impiego della tonalità dark khaki per la colorazione di stemmi militari, rientranti nella categoria 'emblemi'.
 Il colore dark khaki è stato analizzato, poi, relativamente all'ambito artistico, quindi si è parlato di pittura nello step 18 e di design nello step 16, poi ancora di architettura nello step 22. Anche il fumetto può essere pensato come arte ed è per questo che lo step 13 rientra in tale ambito artistico, passando in rassegna alle più svariate vignette ritrovate in rete, rappresentanti generalmente temi di tipo militare. Infine anche la moda può essere vista come una forma di arte moderna: è lo step 20  che aggiorna i lettori su ultime tendenze e outfit all'ultimo grido! Riallacciandosi alla moda si finisce col parlare anche di pubblicità nello step 15, con riferimenti e immagini estrapolati da importanti riviste quale ad esempio 'Donna moderna'. 
Ancora un'altra forma di arte è il cinema: l'analisi del cachi scuro in relazione a tale ambito (trattata nello step 7) è stata resa particolarmente agevole grazie a del materiale presentato dal docente del corso. Sono state, infatti, analizzate delle tavolozze di colori, delle palette, una sorta di illustrazioni di film e cartoni sintetizzate in strisce orizzontali dei colori principalmente usati. Anche qui si è parlato del dark khaki, ma, come in altri step, anche di colori a lui somiglianti.
Sono stati trattati anche argomenti di più semplice e quotidiana lettura: nello step 12, ad esempio, prettamente a carattere culinario, si è parlato del cachi inteso non più solo come colorazione ma come frutto vero e proprio. In questo step non è stata presa in considerazione la tonalità scura del cachi, scelta dettata dall'impossibilità di trovare un piatto facilmente associabile al colore da me analizzato.
E a proposito di cucina, proprio le foglie di cachi sono state argomento dello step 17: queste sono, infatti, utilizzate, insieme a particolari additivi medicinali, per diminuire la pressione sanguigna e i grassi nel sangue, trattare aritmie e diabete, ecc. Ci si ricollega quindi alla scienza, nello step 6 , con riferimenti all'ambito fisico, botanico, salutistico, biologico, medico e chimica (quest'ultimo nello step 14).
Altri argomenti sono stati oggetti di analisi nel corso di questo viaggio attraverso le mille sfaccettature del colore: un esempio, apparentemente bizzarro, è lo step 8, riguardante proverbi e superstizioni popolari. Per la stesura di questo post è stato necessario il supporto di persone anziane, di altri tempi, cultrici di vecchi detti popolari e dicerie di paese. E' interessante leggere tale post poiché accomuna saggezza e cultura.
Questa esperienza ha rappresentato un enorme arricchimento culturale, rappresentato da una piccola ma interessante nuvola di sapere, raccontata nello step 24.
Mi rivolgo a chi, come me, predilige studi scientifici e logici: non abbandonatevi ad un raziocinio scettico, siate curiosi, leggete e scrivete di voi, della vostra vita, delle cose che vi circondano, tirate fuori le vostre emozioni! Scrivere, rileggere e correggere permette di ragionare su ciò che si prova e su chi si è realmente.


24-Nuvola del colore


Di seguito le parole utilizzate per la realizzazione della nuvola:
  • Terroso 
  • Opaco 
  • Scuro 
  • Militare 
  • Scout 
  • Uniforme 
  • Esploratori
  • Modaiolo
  • Freddo
  • Dark
  • Mimetico

martedì 27 dicembre 2016

23- Il colore "selvaggio"

Tenendo presente il pensiero dell'antropologo e psicologo Claude Lévi Strauss, si è analizzato il colore secondo un metodo d'indagine strutturalista.

E' importante, dapprima, chiarire di cosa si tratta: per Levi-Strauss la forma precede il contenuto, l’attività inconscia dello spirito consiste nell’imporre delle forme ad un contenuto.
Il procedimento strutturalista costruisce dei modelli ipotetico-deduttivi capaci di rendere conto a tutti i fatti osservabili nei diversi sistemi concreti.
Il modello strutturale di Levi-Strauss fa scivolare l’interpretazione antropologica dall’ordine della realtà sociale all’ordine del pensiero simbolico, dall’ordine del concreto all’ordine dell’astratto.

Mettendo da parte i formalismi della filosofia, si è analizzato il color cachi scuro nella sua accezione "selvaggia".
Il dark khaki è una tonalità di colore che sta a metà tra il marrone e il verde.
Il verde, simbolo di vegetazione, prosperità, fortuna, è il colore della speranza, di chi vuole crescere. La persona "verde" è calma e tranquilla, amante della stabilità. Il verde è, però, anche simbolo di veleno e invidia; nel corpo umano il verde è segno di grave malattia e di morte.
Inoltre, il verde, al livello internazionale, è il simbolo del permesso (passare ai semafori).

Il marrone, invece, come scritto da Strauss, è identificato da sempre come il colore dell'umiltà, della sottomissione: è la tipica tinta dei sai, delle tuniche, simbolo da sempre di povertà e modestia. 
Il marrone rimanda anche alla madre terra, creatrice e protettrice di ogni creatura, simbolo di nutrimento e riparo. Un perfetto connubio tra questi due simbolismi è sicuramente Fra Cristoforo, personaggio dei Promessi Sposi. Egli è un uomo che ha deciso di vivere nella povertà: indossa un saio marrone, simbolo della sua umiltà e difende i due protagonisti delle vicende, Renzo e Lucia.

sabato 24 dicembre 2016

22-Il colore come componente dell'architettura

Sembra semplice rintracciare tra le opere architettoniche colori che somiglino al dark khaki: le opere, i monumenti, sono tutti di un color beige, cachi chiaro, con sfumature più o meno scure richiamanti il la tonalità da me analizzata.
Più scrupolosamente è stato, quindi, ricercato un monumento, o, più semplicemente, un'opera architettonica rintracciando la presenza del cachi scuro tra le mille tonalità della panchina del Parc Güell  a Barcellona.

Parc Güell è uno dei simboli di Barcellona ed è inserito nell’elenco dei Patrimoni dell’umanità Unesco. Progettato agli inizi del Novecento dall’architetto catalano Antoni Gaudì, è una delle più belle attrazioni turistiche della Spagna. Si trova sulla collina El Carmel nel quartiere Gràcia: venne commissionato a Gaudí dall’imprenditore catalano, Eusebi Guëll. La sua richiesta era quella di un parco-giardino in stile inglese, dove cittadini e turisti potessero rilassarsi godendo di una vista mozzafiato di tutta Barcellona.

L’artista catalano anche qui, così come a Casa Battlò e nelle altre sue opere, ha utilizzato il trencadìs, ovvero una tecnica decorativa che unisce frammenti di ceramica e pezzi di vetro colorati, riproducendo una sorta di mosaico con materiali di scarto.


Oggi è possibile ammirare variopinte tessere colorate che assieme alle sue sculture in calcestruzzo rappresentano tutto un universo di animali fantastici. Nel suo stile c’è quello di legare la natura all’arte, tra gli esempi riprodotti a Parc Güell troviamo la passeggiata coperta con delle colonne che hanno le forme dei tronchi degli alberi o delle stalattiti, le fontane e le arcate artificiali di roccia.
 
Nell'immagine sottostante è evidente la presenza del dark khaki sulla panchina di cui si è parlato:


Dalla panca a forma di serpente si può godere di una vista spettacolare di Barcellona. Completamente adornata a mosaico dall’assistente di Gaudí, Josep Maria Jujol, delimita l’area di tutta la terrazza panoramica.

Fonte: greenMe.it
Per maggiori informazioni su orari di visita, cliccare sul link seguente: https://www.greenme.it/viaggiare/europa/spagna/19849-parc-guell


21-I protagonisti storici

La scelta del personaggio in relazione al color 'dark khaki' può sembrare azzardata.
In realtà è finalizzata alla commemorazione di uno dei più importanti presidenti degli stati uniti d'America, Theodore Roosevelt, e al ricordo di un grande attore italiano morto prematuramente, Robin Williams.

La scelta sembrerebbe azzardata poiché le uniche immagini ritraenti il presidente Roosevelt sono in bianco e nero, non lasciando dunque trasparire il color dark khaki dell'uniforme da lui indossata.

In figura, il presidente americano Roosevelt :



Lo stile dell’uniforme ricalcava quello ancora in uso ai reparti di cavalleria che avevano combattuto gli Indiani, con una camicia di flanella blu, un fazzoletto annodato intorno al collo, pantaloni cachi scuro, stivali di cuoio e un cappello a larga tesa.
Il bizzarro personaggio si fece confezionare una divisa ad hoc, su cui spiccavano i fregi di foglia di quercia argentata che indicavano il suo grado. 

CURIOSITA': essendo molto miope, con un occhio rimasto lesionato durante un incontro di pugilato, prese con sé quattro paia di occhiali di ricambio, nell’eventualità tutt’altro che improbabile di perdere in combattimento quelli a pinz-nez che portava. Le avrebbe tenute nelle tasche della camicia azzurra che indossava nella battaglia di Kettle Hill.

Perché l'accostamento tra un attore e un presidente americano? Perché Robin Williams, in uno dei suoi ultimi ruoli, ha interpretato il personaggio del famoso presidente americano in "Una notte al museo", commedia di Shawn Levy (2006).

Ed è qui che ci si riallaccia alla figura di Robin Williams, che ha interpretato in maniera degna di nota la statua di cera del 26º Presidente degli Stati Uniti, passando la giornata in sella al suo cavallo Tex.





Saggio, coraggioso e comico, è di grande aiuto a Larry, protagonista del film.

A distanza di qualche anno dalla morte di Williams, l'attore è ancora ricordato con grande affetto da fan e amici. Un suo grande amico, Christopher Reeve, dopo una sua visita, disse, ricordandolo:
"Se posso ridere, posso anche vivere"

giovedì 1 dicembre 2016

20-La moda

Sulle passerelle degli stilisti italiani ed internazionali, da Londra a Milano, i colori moda sono stati i veri protagonisti della scena, abbinati in modo originale e con accostamenti spesso insoliti.


Moda: quest'estate l'uomo vuole i pantaloni color cachi


Questa l'intestazione di Panorama, numero del 01/02/10.

Il trend della primavera-estate 2010 vuole l'uomo casual immerso in atmosfere d'Africa e suggestioni sahariane, per un look da perfetto esploratore.

Da Barack Obama che opta per un bermuda alla passerella di Giorgio Armani, il pantalone cachi resta il protagonista di questa primavera estate 2010. Barack Obama e Re Giorgio


Di seguito un altro outfit in tinta cachi di Bottega Veneta


Nella moda il dark khaki risulta essere, come visto in figura, più simile ad un beige/marrone chiaro; in realtà il color cachi scuro è più simile al verde militare. A tal proposito, sul sito Moda per Principianti scrive:

Il verde è un colore difficile che io per anni ho evitato dato che, sia acido e chiaro che scuro e vivo, mi faceva apparire malata. Per fortuna però questo autunno siamo attorniate da verde militare, detto anche verde oliva, quella gradazione poco brillante, non troppo chiara né troppo scura e con qualche punta di grigio.

Questo, tra tutti i verdi, è sicuramente il più facile da abbinare. Bianco nero e jeans sono un accostamento molto facile, ma adattissimo è anche il grigio con il quale si crea un abbinamento più soft, il blu se molto scuro per renderlo più sofisticato, il panna e crema per illuminare ma con meno contrasto.









In fondo si sà, chi di verde si veste di sua beltà si fida, che noi potremmo interpretare come il fatto che chi conosce bene se stessa sa con quale tono di verde starà meglio!

mercoledì 30 novembre 2016

19-Anatomia di un colore


DARK KHAKI?

Ciao, mi presento: sono Dark Khaki e quella qui sotto è una mia foto recente.



Ammetto che il mio nome risulti un pò cacofonico, forse anche un pò divertente, è vero! Lascia sorridere..

Ma sono molto più di questo, io sono... storia, forza, coraggio.

Perché dico cosi? Beh è facile associarmi all'uniforme militare: io rappresento la "corazza" dei guerrieri!

Erroneamente molti mi associano al famoso frutto arancione del cachi: ma io sono più verdastro!

Non è per essere presuntuosi o arroganti ma non vorrei neanche essere scambiato con il color beige scuro, quello degli indumenti e degli abiti che si vedono sulle riviste di moda.


Ultimamente sembrano esserci buone notizie per me: sono utilizzato parecchio nell'ambito del design, nell'arredamento di appartamenti. Vantaggio: l'elevata neutralità ed il facile abbinamento con altri colori (anche i più vivaci e particolari). Tutto ciò è possibile perché sono caratterizzato da scarsa luminosità e fluorescenza: sono un tipo tranquillo, insomma!


Competo, talvolta, con il "verde militare", per affermare la mia unicità. Lui è un colore molto simile a me... forse un pò più luminoso. Mi son sempre detto, però, che ognuno di noi è UNICO, irripetibile, non il riflesso di qualcun' altro!





18-Il dark khaki nella pittura

E' facile ritrovare il color dark khaki all'interno della pittura, dell'arte, dell'espressione: sono molti gli artisti che hanno dipinto la loro disperazione su una tela, una sofferenza che accomuna non il singolo ma la comunità: la guerra ne è un esempio, simbolo di distruzione e caos. E quale miglior modo di esprimersi se non con la pittura e l'arte in generale?
Un esempio di dipinto legato alla sfera militare e in cui, pertanto, è possibile ritrovare il color cachi scuro è "La grande guerra" di Armando Marchegiani.



Il dipinto si trova esposto al Museo Centrale del Risorgimento a Roma, all’interno del complesso monumentale del Vittoriano.
E' un olio su tela di Armando Marchegiani il cui vero titolo è “Eroica fine del cappellano militare Pacifico Arcangeli di Treia”.I colori infatti paiono a prima vista un po’ spenti: dal cachi scuro delle uniformi al grigio del cielo rannuvolato, dai colpi di artiglieria al marroncino del terriccio della trincea.
Rappresenta un gesto eroico di un cappellano militare, Pacifico Arcangeli, nativo di Treia(cittadina del maceratese della quale parleremo prossimamente). Egli morì sul Monte Grappa: una scheggia gli si conficcò nel ventre mentre stava raggiungendo la trincea nemica, armato solo di un bastone, ma anche di grande coraggio. Invece di accasciarsi al suolo, si appoggiò a un tronco d’albero e da lì continuò ad incitare gli altri soldati, esortandoli a proseguire l’assalto. Gesto fiero e inusuale per un cappellano, che gli valse la “medaglia d’oro”, consegnata nel 1919 ai parenti commossi. 
Il dipinto si trova esposto al Museo Centrale del Risorgimento a Roma, all’interno del complesso monumentale del Vittoriano. Esistono parecchie repliche con varianti dipinte da Marchegiani stesso.

Armando Marchegiani (Biografia)->http://www.pietraiadeipoeti.it/schedaN.php?id=52




lunedì 21 novembre 2016

17-Un brevetto

In questo post mi sembra più opportuno focalizzare l'attenzione non sul color dark khaki in sè, quanto più su qualcosa che ne deriva in maniera indiretta: il frutto del cachi o, più precisamente, le foglie del frutto in questione.
Mio scrupolo è l'attenta analisi di un particolare brevetto riguardante l'uso e la produzione dell'estratto di foglie di cachi o più formalmente "Production and use for kaki-leaf extractkaki-leaf extract".
                                   
Google brevetti riporta la seguente descrizione:
Un estratto di foglie di cachi è preparato da foglie di cachi attraverso polverizzazione, l'estrazione in acqua o alcool, e la separazione. Tale estratto insieme ad adeguati additivi medicinali può essere utilizzato per preparare compresse, miscela, capsule, particelle, o iniezioni per diminuire la pressione sanguigna e i grassi nel sangue, e trattare aritmie, diabete e loro complicanze. 
Le caratteristiche del brevetto sono:
Numero di pubblicazioneCN101028328 A
Tipo di pubblicazioneRichiesta
Numero domandaCN 200710034708
Data di pubblicazione5 set 2007
Data di registrazione6 apr 2007
Data di priorità6 apr 2007
Inventori黄仁彬Altri 9 »
Candidato黄仁彬
Esporta citazioneBiBTeXEndNoteRefMan
Link esterni:  SIPOEspacenet

Per maggiori informazioni, pagina Google brevetti ->https://www.google.it/patents/CN101028328A?cl=en&dq=kaki&hl=it&sa=X&ved=0ahUKEwiPx4SawdHQAhUJKcAKHSvqAWYQ6AEIGjAA

16-Dark khaki nel design

DESIGN: attività di progettazione nelle scienze applicate con conseguente realizzazione, tramite specifiche particolari e linee guida, di un manufatto, un edificio, un prodotto o più in generale un servizio.
Il colore diventa elemento determinante nella progettazione di una spazio, un ambiente, un oggetto: progettazione vuol dire creatività, arte, emozione e quindi...colore!
E' molto semplice ritrovare il color dark khaki in ambito di progettazione e design:
Taupe Washstand
Immagine tratta da DecorPad
Bagno splendido color dark khaki. Descrizione: gorgeous bathroom with white shiplap paneled walls and ceilings. The bathroom features a taupe vanity paired with modern polished nickel hardware and a calcutta gold marble countertop. The vanity features an undermount sink with wall mounted faucet. A mirror framed mirror hangs over the vanity flanked by a pair of mirror backed lantern style sconces. Marble mosaic tiled floors complete the space.
Fonte: https://www.decorpad.com/photo.htm?photoId=107835








Khaki Cabinets
Immagine tratta da DecorPad
Favoloso servizio lavanderia con armadi kaki scuro. Descrizione:fabulous laundry with khaki cabinets accented with nickel hardware and beige countertops which frame an undermount sink. The laundry room features a white front loading washer which is highlighted by gray and ivory checkerboard tiled floors.





Gray Kitchen Design
Immagine tratta da DecorPad
Cucina con isola dark khaki. Descirzione:fabulous gray kitchen boasts light gray colored cabinets adorned with brushed nickel cabinet pulls alongside white marble counters and a white glazed tiled backsplash which highlights a large kitchen window flanked by glass front cabinets over a stainless steel apron sink. A dark khaki island completes the space featuring an under the counter microwave below gray and white marble counters illuminated by a pair of glass sphere cluster pendants lights.

NOTA:DecorPad è un noto sito web, utile per decorazione, ristrutturazione e modernizzazione di edifici. Una sorta di biblioteca virtuale di foto, è una fonte d'ispirazione per tutti coloro che vogliono divertirsi ad arredare casa! Per maggiori informazioni -->https://www.decorpad.com/






martedì 15 novembre 2016

15-Pubblicità

La pubblicità sui giornali è ancora un’arma molto efficace, naturalmente a patto che sia fatta davvero bene.
L’immagine è tutto!!
Per il lettore la pubblicità è un elemento di disturbo. Per questo, molto spesso, chi legge un giornale sfoglia rapidamente le pagine pubblicitarie senza alcuna attenzione, a meno che non trovi un’immagine particolarmente accattivante. Catturare l’attenzione è la prima cosa da fare e una bella immagine è lo strumento con cui può farlo un giornale, un quotidiano, una rivista.



Dalla rivista "Mademoiselle- Fashion blogger"
Borsa della celebre e modaiola linea di Michael Kors, color dark khaki (secondo catalogo), portafogli in tinta con sandali, anch'essi Michael Kors.

Un ulteriore riferimento al dark khaki è presente nella pubblicità sotto riportata. 




Moda uomo Autunno-Inverno, 2015-2016. "Donna moderna"

14-Le molecole del colore

La chimica è una delle qualità intrinseche del colore. Tale disciplina permette, tra le altre cose, di portare avanti un'approfondita analisi e sintesi di sostanze colorate rendendo possibile così il loro utilizzo.
Il colore da me analizzato, il dark khaki, è teoricamente una sfumatura del giallo (http://encycolorpedia.it/bdb76b), ma risulta somigliare anche ad alcune tonalità di verde (verde militare, in particolare). A tal proposito risulta interessante l'analisi della quercetina, molecola di colore giallo reperibile in parecchi tipi di foglie: per questo motivo il suo colore naturale è mascherato dal verde della clorofilla.




Appartenente alla classe dei flavonoli (non a quella delle antocianidine in cui non è presente l’ossigeno supplementare sull’anello centrale). 
La molecola è costituita da due anelli benzenici e da un terzo anello che comprende un atomo di ossigeno.
Specifiche più accurate sono riportate nella tabella sottostante:



In autunno, quando la clorofilla si decompone, questi flavonoli  presenti nelle foglie vengono privati dell’atomo di ossigeno attaccato all’anello centrale e si convertono in antocianidine che hanno colori brillanti. Questa trasformazione chimica che consiste solo nella perdita di un atomo di ossigeno è responsabile della nostra percezione del colore dell’autunno.
La quercetina è responsabile della colorazione di numerosi cibi e bevande:

  • il cappero (è la pianta che ne contiene la maggior quantità rispetto al suo peso)
  • il levistico
  • la cipolla rossa
  • il tè verde
  • la mela
  • il sedano
Per maggiori informazioni sul colore nella chimica clicca sul seguente link -> http://www.itis-molinari.eu/Molinari_old/studenti/progetti/colori/molecole.htm






giovedì 10 novembre 2016

12 IN CUCINA

E’ tempo di carciofi!!!
Il carciofo vanta una storia molto antica: già conosciuto e ricercato come pianta selvatica dagli antichi Greci e Romani, iniziò ad essere coltivato in Sicilia nei primi secoli d.C. e lentamente risalì la nostra penisola nel tardo Medioevo. È così che il carciofo è diventato tra i simboli della cucina tradizionale in diverse regioni (es. carciofo alla romana).
Con il loro inconfondibile sapore dalle note amarognole, i carciofi hanno una colorazione tendente al cachi scuro, come evidente in figura.

Di seguito la ricetta del pollo con carciofi (in figura):

INGREDIENTI

INFORMAZIONI

  • 2 persone
  • 325 Kcal a porzione
  • difficoltà facile
  • pronta in 30 minuti
  • ricetta light














PREPARAZIONE

  • Lavare i carciofi, togliere le foglie dure più esterne fino ad ottenere i cuori formati solo da foglie chiare e tenere, tagliare le punte. Tagliarli a metà, eliminare il fieno, ridurli a spicchietti e metterli in acqua acidulata con un limone. E' possibile utilizzare anche i primi 8-10 centimetri del gambo. Togliere la parte esterna più coriacea con un pelapatate e affettarli nello spessore di mezzo centimetro circa. Mettere anch'essi nell'acqua acidulata.
  • Lavare il prezzemolo, selezionarne le foglie e tritarle con la mezzaluna su un tagliere.
  • Scaldare il brodo.
  • In una padella far imbiondire l'aglio nell'olio, quindi toglierlo.
  • Lasciar raffreddare per qualche istante l'olio fuori dal fuoco, unire i carciofi ben scolati e farli saltare a fuoco vivo per un paio di minuti.
  • Abbassare il fuoco, aggiungere un mestolo di brodo, il prezzemolo tritato e lasciar proseguire la cottura per 5-10 minuti circa a fiamma media coperto. Se il fondo di cottura dovesse asciugarsi troppo aggiungere altro brodo vegetale.
  • Durante la cottura dei carciofi pulire il petto di pollo togliendo le ossa ed i filamenti e ridurlo a pezzetti di un centimetro circa.
  • Trascorso il tempo di cottura dei carciofi alzare la fiamma ed unire il pollo.
  • Farlo rosolare uniformemente, quindi abbassare la fiamma e far cuocere per una decina di minuti, girando di tanto in tanto. Il tempo di cottura esatto dipende dalla grandezza dei pezzetti di pollo e dalla tenerezza della carne. Ritirare secondo il grado di cottura preferito. Se il fondo di cottura dovesse asciugarsi troppo, aggiungere del brodo.
  • A cottura ultimata, regolare di sale, unire una macinata di pepe e servire immediatamente, decorando con prezzemolo tritato.


CURIOSITA': il carciofo è molto apprezzato anche lontano dai fornelli, il suo succo è infatti usato nella cosmesi naturale per tonificare e rivitalizzare la pelle.

13-Il fumetto

Nato come intrattenimento puro, il fumetto è oggi lo “specchio deformante” della società, da Popeye a Blondie, fino a Mickey Mouse e a Captain America. Loro, gli eroi della fantasia che nel mondo reale si tramutano in "eroi in divisa". Sono parecchi i fumetti raffiguranti vicende militari, soldati in guerra caratterizzati dal solito e inconfondibile particolare: una divisa color kaki scuro!
Ne è un esempio "Terza Legio"

Esso rappresenta il primo fumetto militare italiano volto a raccontare e onorare le gesta dei migliori uomini che abbiamo come ambasciatori in  tutto il mondo.

Un'immagine tratta da Terza Legio


Ancor più specifici nell'esaltazione del color dark khaki, la raccolta di fumetti di Bonvi, "Sturmtruppen".
E' una raffigurazione satirica della seconda guerra mondiale vista dagli occhi delle truppe d'assalto tedesche; tuttavia non si tratta semplicemente di satira contro la guerra, perché i soldatini di Bonvi, in realtà, sono solo un pretesto con cui egli, anarchico convinto, sbeffeggia quell'obbedienza "cieka, pronta, assoluten". Una tipica gag della serie è la rassegnazione dei sottoposti a qualsiasi stranezza dei loro superiori, da rispettare a prescindere in virtù del loro grado.
Utilizzando un italiano germanizzato, con cadenze e terminazioni pseudogermaneggianti, Bonvi le raffigura come una massa di uomini ingenui e incapaci alle prese con le difficoltà della guerra, la severità (o pazzia) dei generali, la mancanza di tutti quei piaceri che permettono all'uomo di vivere e non di sopravvivere, come i viveri o la pace.
Nelle strisce si succedono situazioni grottesche e irrealistiche, come un medico di campo ossessionato dai vampiri, ad un "rancio Frankenstein" che prende vita dagli esperimenti del cuoco, fino ad invasioni molto più realistiche di topi o cimici nelle trincee.
Particolarmente sagace è l'invenzione dell'"arma finale" ad opera del dr. Goebbels: la televisione, in grado di ipnotizzare le truppe e piegarle alla sua volontà.
Fonte Wikipedia.


Immagini tratte da Sturmtruppen




venerdì 4 novembre 2016

11-Un documento

 "L’Avventura si sogna, si progetta e si vive…e poi si racconta sulle pagine della nostra rivista!"

LA RIVISTA AVVENTURA






Avventura è la rivista delle Guide e degli Esploratori.
Da circa 40 anni racconta tecniche nuove, imprese e avventure; si sforza di fornire idee utili per le attività di reparto, approfondimenti su temi attuali e inserti tecnici da leggere, staccare e conservare nei quaderni di caccia.


"Le attività, infatti, sono generalmente divise per sesso, i momenti comuni ad unità maschili e femminili, sono vissute nell’ambito della cosiddetta “intereducazione”. Le stesse uniformi sono differenti: in particolare, camicia azzurra, gonna, maglione e cappellone blu (o basco nero) per guide, scolte e capo; camicia e cappellone kaki (o basco nero), pantaloncini e maglione blu per esploratori, rover e capi. "
in: "Avventura, Scopriamo lo scoutismo", 2002, n. 22, 29 luglio, pag. 23.



Un altro riferimento al color kaki è rintracciabile su A/Rivista Anarchica, conosciuta anche semplicemente come A, rivista anarchica italiana, fondata nel 1971.


"La copertina e un lungo saggio di Rossella Di Leo sul potere militare in Italia caratterizzano il n. 24 (ottobre 1973). “Burocrazia in kaki” è il titolo del saggio, sottotitolo “Funzione, struttura, ideologia, potere dell’apparato militare italiano”."

in: "A/Rivista Anarchica", 1973, n.24, ottobre 1973, pag. 1.





martedì 1 novembre 2016

10-Emblemi

Sentiamo spesso parlare di brand, logo,  marchio talvolta di emblema come metodo identificativo di un'azienda, un'associazione o più semplicemente un gruppo di persone riunite per lo svolgimento di svariate attività.
Il marchio, lo stemma, o il logo sono elementi distintivi aventi lo scopo di differenziare, RENDERE IDENTIFICABILE qualcuno o qualcosa, talvolta proprio tramite una particolare colorazione.
E' semplice associare il color cachi scuro ad accessori di scarso uso comune, i distintivi militari, indicanti uno stato, una posizione, un 
merito o una capacità particolare della persona che lo indossa.
Un distintivo militare è, nell'Esercito Italiano, un accessorio facente parte dell'uniforme preposto ad indicare uno stato, una posizione, un merito o una capacità particolare della persona che lo indossa.

Patch Carabinieri GIS

La toppa è ricamata con velcro raffigurante lo stemma dei CARABINIERI G.I.S. - gruppo intervento speciale. 
Il colore è rintracciabile in numerosi altri stemmi militari.


Curioso è, infine, il seguente distintivo:


Patch Toppa Militare TF 45 Italia Ghost Team Task Force 45 Afghanistan 

Missione Forze Speciali Italiane 

A proposito del "curioso" stemma militare sopra riportato, Gianni Fraschetti spiega sul suo blog chi sono i soldati che indossano tale distintivo:
"Sono poche centinaia di uomini, selezionati tra le file del Nono Reggimento paracadutisti d'assalto Col Moschin, tra gli incursori della Marina, gli alpini paracadutisti, i ricognitori paracadutisti del 185° RRAO, tra i carabinieri del Gis e le forze speciali dell’ Aviazione, il 17* Stormo incursori. 
Fino a poco tempo fa non se ne sapeva nemmeno l’esistenza e la maggior parte degli italiani non era a conoscenza del fatto che nostri soldati partecipassero a operazioni e scontri di questa portata. Insomma, che facessero la guerra. Sul serio. 
L’Afghanistan è stato il laboratorio e la fucina del nuovo modo di agire degli italiani: combattere senza esplicitarlo, fare la guerra mentre si annuncia ai quattro venti che portiamo la pace, muovendosi sempre sull'insidioso confine delle autorizzazioni parlamentari. Non servono tanti soldati per fare ciò, basta che siano capaci e soprattutto discreti: e noi abbiamo tra i migliori del mondo in questa tipologia.
Così operano i “fantasmi” della Task Force 45, i soldati che ufficialmente non esistono, incaricati di missioni combat delle quali ben difficilmente trapelerà qualcosa."

mercoledì 26 ottobre 2016

08-Superstizione e colore

E' interessante scoprire come l'uomo moderno sia affascinato e attratto dalla storia del passato, legato alle antiche tradizioni e credenze popolari.
Svariate sono le tradizioni, le superstizioni, i proverbi. Questi rappresentano un'intelligenza condivisa, un modo di pensare e di agire tipico di un tempo o luogo, di una comunità, di una cultura.
In particolare, la parola "proverbio" deriva dal latino proverbio ed indica, in forma più breve, un pensiero, una massima. Le diverse culture possiedono differenti proverbi, definiti come la 'Bibbia del popolo', saggezza dell'uomo, tramandati di padre in figlio, di generazione in generazione.
Tutti noi, in qualche momento della nostra vita, ci siamo imbattuti in qualche proverbio, a volte apprezzandone l'acuta corrispondenza con la nostra esperienza, altre volte sentendone il peso e l'autorità di una sentenza.

Il colore da me analizzato deriva da una parola di origine persiana, khaki: letteralmente vuol dire 'polveroso', 'terroso'; rimanda, infatti, ad antiche superstizioni militari come quella dei soldati abruzzesi che portavano sul petto un sacchetto contenente un po' di terra del paese natale; al momento del pericolo, prendevano un pizzico di quella terra e la gettavano dietro le spalle.
Altre "storie" che hanno a che fare col color cachi, o più specificatamente con il cachi scuro, sono quelle legate all'ambito militare e alla tinta tipica delle loro divise.
Molte furono, ad esempio, le croci "scolpite" sotto le uniformi militari, poste lì con la convinzione che la pallottola nemica prima di colpire il soldato avrebbe dovuto colpire il Crocifisso, che ovviamente l'avrebbe protetto.
A proposito di divise, è curioso conoscere la superstizione o meglio il "trucchetto" del cestista più forte di tutti i tempi, Michael Jordan: per tutta la sua carriera indossò sotto la divisa ufficiale dei Chicago Bulls i pantaloncini della sua università del Nord Carolina.